Scritto il 12 Nov 2024
Categoria: Articoli, Articolo

RESIDENZA FISCALE E DOPPIA IMPOSIZIONE DELLE SOCIETÀ: I CHIARIMENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SU DIREZIONE EFFETTIVA E GESTIONE ORDINARIA

La nuova normativa italiana e il ruolo delle convenzioni contro la doppia imposizione: cosa cambia per i gruppi internazionali e gli imprenditori italiani.

_______________________________________________________________________________________________________

Di recente, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i propri chiarimenti sui criteri per determinare la residenza fiscale delle società, con l’obiettivo di rendere la normativa più chiara e allineata agli standard internazionali (Circolare n. 20/E, 4 novembre 2024).

I nuovi orientamenti sono particolarmente rilevanti per le aziende italiane con operazioni internazionali e per i gruppi multinazionali, poiché possono influenzare la strategia fiscale e la gestione aziendale complessiva.

Vediamo allora le principali novità e i potenziali impatti per chi opera su più mercati.

 

I nuovi criteri di residenza fiscale

La nuova disciplina stabilisce tre criteri alternativi per determinare la residenza fiscale di una società: la sede legale, la sede di direzione effettiva e la gestione ordinaria in via principale (D.Lgs. 209/2023).

Questi criteri sostituiscono quelli precedenti e offrono un quadro più rispondente alla realtà operativa delle imprese, eliminando l’ambiguità che caratterizzava i concetti di “sede dell’amministrazione” e “oggetto principale”.

 

Sede di direzione effettiva

Per “sede di direzione effettiva” si intende il luogo in cui vengono prese, in maniera continua, le decisioni strategiche per la società nel suo complesso.

Di fatto, il Paese dove si assumono le decisioni fondamentali sulla gestione può ora determinare la residenza fiscale, spingendo le aziende con sedi decisionali in più Paesi a riconsiderare l’organizzazione interna.

 

Gestione ordinaria in via principale

Il criterio della “gestione ordinaria in via principale” riguarda invece il luogo in cui si svolgono le attività operative quotidiane dell’impresa.

Questa impostazione privilegia il radicamento della residenza fiscale nel Paese in cui si realizza la conduzione effettiva del business, offrendo un parametro chiaro per evitare ambiguità, ma richiede alle imprese con attività distribuite su più fronti di verificare quale sia la collocazione delle principali funzioni operative.

 

Differenze rispetto al passato e implicazioni

Rispetto al vecchio sistema, che faceva riferimento all’“oggetto principale”, i nuovi criteri di residenza fiscale offrono alle aziende con attività internazionali una maggiore chiarezza su come attribuire la residenza.

Tuttavia, le società con una significativa operatività in Italia potrebbero ora vedersi attribuire la residenza fiscale italiana anche se la sede legale è altrove, a seconda della distribuzione effettiva delle loro attività e decisioni.

 

Doppia residenza e risoluzione tramite convenzioni internazionali

Se i nuovi criteri conducono a una situazione di doppia residenza, il conflitto viene risolto attraverso le convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.

Questi accordi, infatti, includono specifiche “tie-breaker rules” che determinano in quale Paese va attribuita la residenza fiscale, evitando così di incorrere in una doppia imposizione.

Per le imprese che operano con Paesi in cui l’Italia ha firmato una convenzione, questo rappresenta un elemento importante di sicurezza, che permette di gestire eventuali conflitti normativi con maggiore serenità.

 

Opportunità e rischi per le aziende internazionali

I nuovi criteri sono un’occasione per migliorare la pianificazione fiscale, ma anche un campanello d’allarme per le multinazionali che desiderano evitare una residenza fiscale italiana.

Le attività di gestione ordinarie o le decisioni operative prese con continuità in Italia possono ora costituire motivi validi per considerare la società residente, con un impatto diretto sulla tassazione dei redditi globali.

In definitiva, i chiarimenti sulla residenza fiscale costringono le aziende internazionali a rivedere la propria struttura operativa e decisionale, per non trovarsi di fronte a oneri fiscali inattesi.

Il nostro Studio si occupa da anni della fiscalità internazionale di persone fisiche e imprese. Se avete timore che le nuove regole possano modificare la residenza fiscale della vostra impresa,contattateci.

 

Christian Penso