Scritto il 17 Mag 2023
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CRIPTO-ATTIVITÀ: IL FARO DI BANCA D’ITALIA

Il nuovo provvedimento UIF detta linee guida per la verifica e la segnalazione delle operazioni sospette in valute virtuali e altri crypto-assets.


L’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di Banca d’Italia ha pubblicato un provvedimento recante gli indicatori di anomalia in materia di disciplina dell’antiriciclaggio (Provvedimento UIF del 12.05.2023, in vigore dall’1.01.2024).

Si tratta di un elenco di circostanze delle quali banche, assicurazioni, professionisti e altri operatori tenuti all’applicazione della normativa antiriciclaggio, dovranno tenere conto nel corso della verifica della loro clientela e per valutare l’eventuale segnalazione di operazioni sospette.

Due indicatori specifici sono dedicati ai soggetti che effettuano operazioni in crypto-assets:

“26. Operatività in crypto-assets che per ammontare, intensità o modalità di esecuzione delle operazioni ovvero per l’origine o la destinazione dei flussi risulta incoerente con il profilo economico, patrimoniale o finanziario del soggetto, tenuto anche conto, in caso di soggetto diverso da persona fisica, del relativo gruppo di appartenenza, ovvero presenta una configurazione inusuale o illogica, specie quando nella movimentazione effettuata manchi la convenienza economica.

  1. Operatività in crypto-assets, specie se di importo rilevante, in contropartita di address per i quali, sulla base delle informazioni disponibili, non è possibile risalire con ragionevole certezza all’effettivo titolare o che risultano collegati, anche indirettamente, a contesti a rischio ovvero a paesi o aree geografiche a rischio elevato o non cooperativi o a fiscalità privilegiata ovvero con normativa antiriciclaggio carente o inadeguata in particolare con riguardo alle valute virtuali.”

Il provvedimento mostra dunque un’attenzione specifica al mondo crypto.

Si può osservare a caldo che, anzitutto, una normale operatività con volumi coerenti con le disponibilità economiche, patrimoniali e finanziarie non comporta di per sé alcun motivo di preoccupazione.

Una grande attenzione deve però essere posta per documentare le transazioni e individuare le controparti, per poter essere in grado in ogni momento di risalire all’identità di queste ultime. Una diligenza necessaria, in via precauzionale, in un ambito per sua natura non trasparente.

Sono a rischio le operazioni tramite strumenti o operatori che non consentano di tener traccia delle transazioni e delle controparti.

 

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Christian Penso