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RIENTRO DEI CERVELLI: IL FALSO ROMPICAPO PER CHI È RIENTRATO NEL 2016 O 2017
Buone notizie per gli impatriati che sembrano ingiustamente tagliati fuori dalla proroga.
Docenti e ricercatori che risiedevano all’estero e si trasferiscono in Italia godono del regime fiscale che tutti gli italiani sognerebbero: è escluso da tassazione il 90% del loro reddito di lavoro dipendente o autonomo.
L’agevolazione si applica per 4 anni dall’acquisizione della residenza fiscale e, per chi si sia trasferito dal 2020, è possibile prolungare tale periodo a 8, 11 e 13 anni, in funzione della presenza di figli minorenni o dell’acquisto di una casa in Italia.
L’attuale versione dell’agevolazione è più favorevole rispetto alle precedenti, per cui il legislatore ha ritenuto equo dare facoltà di avvalersene anche ai docenti e ricercatori trasferitisi in Italia prima del 2020.
Ma il diavolo sta nei dettagli.
Infatti, la disciplina attuativa dell’Agenzia delle Entrate (Provvedimento 31 marzo 2022 n. 102028), che detta le modalità di esercizio tale facoltà di proroga per i docenti e ricercatori trasferitisi in Italia prima del 2020, è stata scritta in modo che appare piuttosto impreciso, perché non fornisce indicazioni sugli adempimenti richiesti ai soggetti che a 1° gennaio 2022 non si trovavano più in costanza dell’originario quadriennio agevolato.
In particolare, l’impostazione adottata dall’Agenzia consente tranquillamente di godere del beneficio ai docenti e ricercatori trasferitisi nel 2018, il cui periodo agevolato terminava il 31 dicembre 2021, mentre lascia pieni di dubbi, e soprattutto di timori di perdere una così conveniente possibilità, i soggetti rimpatriati nel 2016 e nel 2017.
Va però sempre tenuto presente che, anche in un campo del diritto caotico come quello tributario, devono sempre valere i principi fondamentali, tra cui quello della prevalenza della legge sulle sue disposizioni attuative, e abbiamo visto tante volte provvedimenti attuativi scritti con le migliori intenzioni, ma di fatto imprecisi, che poi sono stati “raddrizzati” per via interpretativa.
Noi siamo convinti che i benefici spettino quindi anche ai “cervelli” rientrati nel 2016 e nel 2017.
Se vi trovate in questa situazione contattateci e troveremo la soluzione per il vostro caso.
Christian Penso