Scritto il 09 Nov 2021
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GRATUITI GLI ACCORDI PREVENTIVI COL FISCO ITALIANO IN MATERIA DI TRANSFER PRICING

L’introduzione di una commissione riguarda solamente accordi che coinvolgono anche le amministrazioni finanziarie estere.

Il Fisco si allinea alla prassi di altri Paesi industrializzati e inizia a farsi pagare dai contribuenti il lavoro, non semplice, di negoziazione di accordi bilaterali o multilaterali con le omologhe autorità estere, finalizzato alla prevenzione di controversie internazionali. Non vengono invece toccati gli accordi unilaterali tra Fisco e contribuente italiano, per i quali non è richiesto alcun corrispettivo.

La novità era nell’aria da tempo, e ai primi di novembre è arrivato il provvedimento “tariffario”, a norma del quale l’ammissibilità di una richiesta di accordo preventivo bilaterale o multilaterale è subordinata al versamento di una commissione pari a:

– 10.000 euro nel caso in cui il fatturato complessivo del gruppo cui appartiene il contribuente istante sia inferiore a 100 milioni di euro;

– 30.000 euro nel caso in cui il fatturato complessivo del gruppo cui appartiene il contribuente istante sia compreso tra 100 milioni e 750 milioni di euro;

– 50.000 euro nel caso in cui il fatturato complessivo del gruppo cui appartiene il contribuente istante sia superiore a 750 milioni di euro.

Si tratta di importi inferiori a quelli praticati, ad esempio, negli Stati uniti, dove si può arrivare a 113.500 dollari.

Le istanze unilaterali, dicevamo, rimangono invece gratuite, e continuano a costituire un ottimo strumento di pianificazione fiscale nei campi, quale quello dei prezzi di trasferimento, nei quali l’oggettiva incertezza della materia rende assai probabile che le verifiche si trasformino in contenzioso.

Da anni ci occupiamo di transfer pricing, e siamo convintissimi che prevenire sia sempre meglio che curare: tutte le volte in cui è possibile conoscere come la pensa il Fisco prima che si avvii una verifica, è sempre opportuno approfittarne.

Molto spesso le aziende multinazionali arrivano a questa conclusione dopo qualche incidente con l’Agenzia delle entrate. Noi raccomandiamo sempre che, siccome col transfer pricing non si scherza perché le cifre in gioco sono sempre alte, un tentativo di accordo preventivo col Fisco va sempre cercato.

Siamo a disposizione per spiegarvi in dettaglio come funziona.

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Christian Penso